giovedì 5 agosto 2010

Una laurea Honoris Causa a Bossi








Da L'Unità leggo questa notizia, laurea a Bossi in scienza della comunicazione ( ! ) da parte dell'ateneo di Varese su proposta del giornale locale e del ministro Gelmini.
Siamo alla follia e non abbiamo più nessun senso della misura.
Il centro del sapere, il luogo dello studio e della sapienza è riuscito a partorire questa bellissima idea della laurea per merito a un personaggio politico che io personalmente non sono mai riuscita a capire fino in fondo nè cosa dice nè il suo pensiero e le sue frasi, per molte ragioni:
1) Non si esprime in un italiano corretto
2) I suoi ragionamenti sono elementari, penosi e semplicioni
3) Possiede una parlata bifolca, da beone e incolta.

Ci pensate? Da quel giorno dell'incoronazione avrà titolo a chiamarsi Dottore!
Alla faccia di tutti quei studenti laureati che si sono fatti e si stanno facendo un mazzo così, che non trovano lavoro, che hanno speso una fortuna per studiare, che hanno sofferto e che si applicano e studiano con dedizione e senso del sacrificio.
A quando la laurea in scienze biologiche alla trota?

Doriana

Ma ecco l'articolo:

Una laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione a Umberto Bossi, per chiara fama da parte dell’università dell’Insubria, nella “sua” Varese. Sponsor autorevole dell’iniziativa – secondo la Prealpina, il quotidiano varesino che ne ha dato notizia lo scorso 30 luglio – è addirittura il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Mariestella Gelmini. Che avrebbe telefonato direttamente al rettore dell’Insubria, il professor Renzo Dionigi.

Dell’idea e dell’autorevole sponsorizzazione si è parlato in una cena informale che lo steso rettore ha avuto con il prorettore, i presidi di facoltà, i dirigenti di rango più elevato circa un mese fa in un ristorante di Azzarate. La notizia non è mai stata smentita. Anzi, il 31 luglio la Prealpina ha pubblicato una lettera del Presidente della Provincia di Varese, Dario Galli, che rilancia l’idea e ricorda, un po’ spazientito, che sono almeno quattro anni che la Provincia chiede all’università dell’Insubria di conferire finalmente l’«indispensabile riconoscimento accademico all'uomo politico.. più significativo degli ultimi 30 anni» che, con la sua «incredibile capacità di comunicazione di massa» ha reso possibile il «miracolo leghista».

A queste reiterate richieste il Rettore non è del tutto insensibile: «La laurea a Umberto Bossi? Se una facoltà la propone ...» aveva pubblicamente dichiarato già due anni fa. D’altra parte il Rettore era stato molto attento, lo scorso 15 marzo, a inaugurare, alla presenza proprio di Bossi, il Centro Internazionale Insubrico “Carlo Cattaneo” e “Giulio Preti” per la Filosofia, l’Epistemologia, le Scienze cognitive e la Storia della Scienza e delle Tecniche dell’Università degli Studi dell’Insubria, con sede nell’edificio centrale dell’Università, in via Ravasi a Varese.

Certo non è frequente trovare città in Europa in cui ci sia un così stretto “idem sentire”, direbbe Bossi, tra cultura accademica e cultura politica dominante. E non si ha notizia, in Europa, di Ministri dell’università che perorino presso un rettore il conferimento della laurea ad honorem a un collega di governo.

Tanto più presso un’università che non è esattamente un esempio di efficienza padana. Dove, secondo dati forniti dalla Cgil, si sforerà a breve il tetto del 90% nel rapporto tra stipendi e Fondo di Finanziamento Ordinario, avendo l’università dell’Insubria circa 380 e quasi altrettante unità di personale tecnico-amministrativo.

Dove proliferano le sedi decentrate. L'ateneo ha due sedi istituzionali, Varese e Como, cui nel tempo si sono aggiunti corsi di laurea anche a Busto Arsizio e Saronno. Dove il figlio del rettore è professore associato nella stessa facoltà del padre (medicina). E il figlio del rettore vicario è ricercatore nella stessa facoltà del padre (giurisprudenza). In cui il rettore (70 anni) è in carica da 12 e lo sarà sicuramente per altri due. Dove non sempre i fondi vengono spesi bene. Talvolta non vengono spesi affatto: nonostante molti stanziamenti per l'edilizia, l'università dell’Insubria non dispone di sedi adatte, mentre non sono neppure iniziati i lavori di ristrutturazione della sede di via Ravasi a Varese, pianificati e finanziati fin dal 1998. È dunque in questo ateneo che sembra godere di molti dei mali attribuiti alle università del Sud che verrà laureato honoris causa il leader della Lega Nord?

Pietro Greco

05 agosto 2010

6 commenti:

  1. ho speranza di prenderla anche io la " laurea honoris causa " evviva !!
    Papà è il mio modello ...mamma mia !!!!!

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  2. Questo tipo di politico da due soldi è peggio degli altri. E' il tipico arricchito che si crede padrone del mondo come il suo socio.
    Sono sempre più convinta che vale la massima: "Prendi un ignorante, mettilo al governo e fagli credere di essere Napoleone e lui non scenderà mai più da cavallo, nemmeno per andare in bagno."
    Doriana

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  3. Ma se l'hanno definito l’«indispensabile riconoscimento accademico all'uomo politico.. più significativo degli ultimi 30 anni» .... figuriamoci gli altri come sono?
    Lui può pure morire, tanto il figlio lo ha già "clonato"...è proprio come lui!
    Sempre, sempre, sempre più in basso....oramai siamo nel baratro!
    Elisena

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  4. Elisena, l'uomo padano il più significativo degli ultimi 30 anni, forse questo ci meritiamo.
    In fin dei conti rappresenta quella parte di italiani rozzi e bifolchi e credimi, qui al nord sono tanti.
    Grazie Eli per il commento e per la poesia in prestito :))))
    Doriana

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