La Lega Nord, giova ricordarlo, è un movimento che abbiamo definito più volte con l'appellativo di volkish.
Mi viene da pensare che essa sia in realtà una parodia all'italiana del movimento volkish, poiché, sebbene l'aspetto sentimentale e folkloristico sia fortemente presente, insieme agli altri elementi tipici di quel movimento, le sue sembianze sembrano sovraccaricarsi di suggestioni e richiami che evocano la commedia all'italiana, piuttosto che il clima austero e fortemente impregnato di spiritualismo del primo movimento volkish tedesco.
Non dimentichiamo che la genesi dell'ideologia populista insita in questo movimento si può rinvenire nei Discorsi alla Nazione Tedesca di Fichte.
Eppure anche filtrando gli aspetti parodistici o da avanspettacolo delle truppe bossiane, la pronunciazione del richiamo all'etnia, del ritorno alla terra, dell'antimodernità in chiave “protezionistica” e propagandistica, rimane intatta. Tutto ciò ovviamente non ha una grossa valenza concreta, le possibilità reali dell'instaurazione di uno stato padano sono scarse. È solo un vessillo di carta, una paccottiglia da dare in pasto ad una massa di beoti sospinti da un istinto troppo malnutrito dalla politica politicante dei nostri governanti, un istinto che reclama l'arena e il sangue, almeno nelle forme iconoclastiche e scenografiche proprie del gruppo di mestieranti padani. Il fatto è che quando certi umori riescono a saldarsi senza troppi problemi con l'egoismo sociale di una ceto nordista diffuso di piccoli imprenditori, arricchiti e conservatori attaccati ai propri privilegi corporativi, questo fa massa e diviene un grosso problema sociale.
Alla fine i volkish tedeschi hanno costituito una delle tante anime del nazismo, contribuendo a fornirgli in parte quell'ideologia della “ terra e del sangue” di cui lo stesso nazismo aveva bisogno, oltre che di un'aura spirituale ben amalgamata con gli elementi folklorici propri della tradizione tedesca.
Possiamo dire che i volkish stanno ad Hitler come la Lega sta a Berlusconi? Io credo di sì in una certa maniera. L'approdo all'autoritarismo è lo stesso ed è l'unico approdo consentito di una storia del genere, non c'è scampo. Come può sopravvivere, nel caso italiano, un insieme di interessi corporativi e criminali di così grande entità, in un'epoca post-moderna caratterizzata da un'enorme circolazione dell'informazione e una forsennata ricerca dell'innovazione anche in politica, se non facendo ricorso all'autoritarismo con un paravento minimo di democrazia formale? Ovviamente i contesti storici sono diversi e nel nazismo era presente una forte connotazione ideologica che nella Lega e in Berlusconi è quasi totalemente assente e semmai viene diluita fino ad essere etichettata come fenomeno di folklore. Inoltre il nazismo aveva un potenziale di violenza e di prevaricazione enormemente superiore, eppure la parabola storica appare la stessa e la necessità del ricorso ad un autoritarismo di stampo fascista si ripropone invariata.
L'assurdo è che l'ignoranza di un popolo ridotto a plebe permette di autenticare un discorso politico anche nelle forme più paradossali: la necessità delle giuste riforme di cui l'Italia ha bisogno può essere pienamente soddisfatta, nella vulgata bossian-berlusconiana, da un mix di plebiscitarismo populista e di rivendicazionismo autonomista, condito con la mistica delle piccole patrie. Tutto questo malgrado il suo evidente anacronismo, la sua patente stupidità e la sua antistoricità.
Per questi motivi è necessario non trascurare la Lega, un partito che potrà anche evolversi nelle forme melmose e accomodanti di una nuova democrazia cristiana, ma sicuramente costituisce un elemento fortemente destabilizzante per il nostro paese e le sue mosse non possono che produrre disgregazione sociale e rendite di posizione, che sono pesanti zavorre per qualsiasi ipotesi di cambiamento.
Continuo a chiedermi perché mai nessuno dai cosiddetti “moderati” alla sinistra, abbia mai contrastato seriamente la Lega sul piano politico. La domanda può apparire retorica e forse lo è, poiché di risposte ce ne sono a iosa, a cominciare dalla debolezza della sinistra, dai suoi errori e dal suo mutamento in forme smaterializzate e “leggere” che difficilmente possono intercettare le richieste provenienti dal territorio. Eppure il punto interrogativo rimane aperto ed evoca il sospetto di una voluta non belligeranza con quella che una volta un certo uomo politico definì “una costola della sinistra”. Intanto questi figuri da bravi pragmatici (meglio una poltrona oggi che la secessione domani), occupano tutto l'occupabile nelle istituzioni.
Occorre recuperare una possibilità di dialogo con quelle persone niente affatto fanatiche che votano lega solo perché è l'unica che riesce a dare una risposta immediata e chiara al proprio senso di spaesamento di fronte a trasformazioni sociali così drammaticamente veloci e cariche di conflitti. Per farlo però è necessario rimarcare un limite netto con la gretta ideologia di questa gente e la sua ipocrisia. Il razzismo e la xenofobia sono due capitoli difficili, ma sono capitoli che bisogna affrontare senza nascondere la testa sotto la sabbia. Proporre organismi ad hoc di intermediazione dei conflitti e promettere più welfare e più reddito è sicuramente una risposta valida alle pulsioni razziste e xenofobe. Tutto questo però non basta, bisogna smascherare i leghisti demistificando il loro discorso e sottolineando con forza la loro ipocrisia. Non può essere che il monarca nomini il suo successore, da lui stesso definito un idiota, e sistemi amici e parenti qui e la senza pagare pegno. Non è accettabile che i leghisti si spartiscano la Lombardia insieme ai ciellini, senza che nessuno fiati. E soprattutto non è plausibile concedere a Bossi e compagnia la licenza di un realismo politico che prima spara bordate contro Berlusconi definendolo mafioso, fascista e piduista e poi ci va al governo in nome del “federalismo”.
In Veneto e Piemonte l'azione di plasmare un'identità di cartapesta con i colori padani è già iniziata e diverrà sempre più pervasiva.
Bisogna attaccare questa gente senza risparmiare energie e senza fare loro sconti. So che il PD non ha le carte pienamente in regola per farlo, ma deve farlo ugualmente insieme ad altre forze, sinistra e Popolo Viola compresi, sforzandosi al contempo di mantenere aperto un canale di dialogo con la gente del nord. Certamente questo non risolve le cause sociali di un fenomeno complesso, ma in questo momento non possiamo trincerarci dietro l'alibi del “ben altro”, dobbiamo scendere sullo stesso terreno dei leghisti.
Solo così si possono aprire varchi nelle coscienze e sperare di far passare da questi varchi una buona politica.
Pubblicato questo post dal blog Doppiocieco.
Ed ecco una risposta di un blogger alla Lega, tratto da un suo post
Mi è sempre piaciuto il colore verde, fin da ragazzo. Non so il perchè e non credo nella psicologia dei colori.
Mi è sempre piaciuta la terra dove vivo e sono nato, fra pianura e collina, fra Pianura Padana e Monferrato.
Terre di frutti e di gente onesta, contadini, operai, bottegai e commercianti, di terra da lavorare, di città da preservare e mantenere in ordine.
Ma da qualche tempo, questi nomi di luoghi, questo colore, sono diventati un fastidio nella mia mente. Qualcuno se ne è appropriato per ragioni poliche sbagliate, sfruttando la bontà di una terra ne ha fatto un cavallo di battaglia per dividere l'Italia, e per questo vi odio.
Vi odio perchè avete calpestato i morti e i vivi.
Vi odio perchè dileggiate noi che qui ci viviamo facendoci provare vergogna, vergogna di vivere nella Pianura Padana, che voi chiamate padania.
Tutti noi vediamo nei nostri fiumi la fonte di vita dei nostri campi.
Abbiamo avuto sempre molto rispetto per il fiume Po, sono stati scritti romanzi e racconti, sono state raccontate storie, storie di fatica e storie d'amore, ma voi ve ne siete impossessate trasformando questo fiume in un idolo per i vostri capricci, cancellando la nostra memoria.
Siamo rimasti un popolo senza la nostra storia, come ormai lo sono tutti gli italiani, grazie alle vostre politiche forsennate di puntuale distruzione di un popolo che stava imparando a sentirsi unito.
E ora? Passate in auto, dopo un lauto pasto fra di voi, consumato in quei palazzi di potere dove avere trovato subito una poltrona comoda e , da cafoni quali siete sempre stati, mostrate il dito medio a noi, a noi popolo in segno di spregio.
Siete il peggio che una nazione in difficoltà come la nostra potesse produrre.
Due modi diversi di sentire il disagio della presenza di questa forza politica distruttrice dei valori umani consolidati nel tempo e in una democrazia.
Ringrazio questi due blogger affinchè si continuino osteggiare certe ideologie fasciste.
Doriana
un post bellissimo ed attuale , condivido la risposta del blogger quì sopra .
RispondiEliminabella questa frase " questa forza politica distruttrice dei valori umani consolidati nel tempo e in una democrazia."
ciao Doriana
Grazie Valerio del commento.
RispondiEliminaHo voluto postare questi due post per mettere in evidenza due tipi diversi di scrivere contro questo fenomeno miserabile che è la Lega.
Il primo una analisi politica molto giusta, il secondo invece che parte dalla propria terra ( che è anche la mia),dalla propria gente per arrivare alla stessa conclusione.
Grazie ancora Valerio, a presto
Doriana
ora cadranno insieme ai loro amici.
RispondiEliminastarà a noi pero costruire un potere politico diverso, differente... ci riusciremo?
"Discorsi alla nazione tedesca" di Fichte, uno che non ho mai sentito nominare, morto nel 1814: cribbio! Ma oltre la laurea in farmacia quale altra laurea hai?
RispondiEliminaNe sono convinta Only me, ma quando?
RispondiEliminaGrazie del commento, a presto.
Doriana
hehehhehe Luigi, guarda che nemmeno io me lo ricordavo:)))
RispondiEliminaIl post che ho messo sono presi da due blog differenti ( ho citato le fonti e chiesto il permesso), uno di Doppio cieco e l'altro di Logos nella Nebbia.
Ho voluto mettere in evidenza come si possa criticare la Lega in modi totalmente diversi, partendo da presupposti diversi fra loro.
La mia meraviglia è che nessuna forza politica in questo momento lo sta facendo.
Il mio dubbio è: le due forze contrapposte, PdL e opposizione, si stanno " ruffianando" la Lega?
Per quanto riguarda la laurea ho solo quella in farmacia, mi basta e avanza:DDDD
Se desidero parlare di politica, o peggio di filosofia, devo rifarmi ad altri:))
Al liceo filosofia non mi è mai entrata nella testa.
Doriana, io non è che non me lo ricordavo, non ne avevo sentito parlare affatto. Inoltre, non avevo fatto caso alla doppia citazione, colpa mia.
RispondiEliminaDi politica adesso ne mastico un po', al liceo in filosofia non stavo meglio di te.
Perché nessuno se la prende con la Lega?
La domanda mi sembra mal posta, dovrebbe essere: perché nessuno se la prende (più) con la Lega?
Una risposta semplice non è possibile, è una domanda da tesi di laurea.
Posso azzardare una prima battuta: perché è troppo forte oggi (intorno all'11% del gradimento) e fa quindi da ago della bilancia, sia a destra che a sinistra. Perché è troppo radicata sul territorio, l'unica forza politica ad avere un vero radicamento sul territorio. Paradossalmente, chi può fare del male alla Lega è la Lega stessa, meglio, il suo gruppo dirigente se non riesce a portare a casa l'indecente federalismo fiscale versione Lega, che serve solo ala Padania. Ne consegue che questo è un periodo di fibrillazione anche se non sopratutto per la Lega, che in quindici anni non ha portato nulla di ciò che ha promesso ai suoi elettori, dei quali si è limitata a vellicare gli egoismi più beceri (meno tasse, più soldi alla Padania, più sicurezza ai padani contro i barbari invasori del terzo e del quarto mondo ...).
Oggi la Lega è in rotta di collisione solo con l'U.D.C. di Pierferdinando Casini: o lui o loro.
B. può dormire sonni tranquilli con la Lega, Bossi in questo frangente lo sosterrà fino in fondo e fin quando ciò costituirà motivo di apprezzabile interesse. Se i decreti delegati attuativi del federalismo fiscale fossero già stati varati, B. sa che non avrebbe più l'appoggio incondizionato della lega. Sospetto che è questo il motivo per il quale non sono stati adottati. Non o non solo perché Giulio Tremonti non sa quanto verrebbe a costare l'operazione federalismo fiscale alle casse dell'Erario, peraltro esangui.
Aggiungo che la Lega se si andasse alle elezioni avrebbe un successo strepitoso. E' per questo motivo che Bossi torna a intervalli sulla richiesta-imposizione al Capo dello Stato di elezioni anticipate. E' questo un motivo in più per B. di agitare solo lo spauracchio delle elezioni anticipate, chiedendole insistentemente e in modo non più così tanto ultimativo. Almeno dopo che Napolitano ha chiaramente affermato che decide lui, in base alla Costituzione e alla prassi costituzionale, che gli impone il reincarico a B. e successivamente a un'altra maggioranza in Parlamento, facile alla Camera, un po' meno al Senato. Scommetto: Napolitano ce la fa.
RispondiEliminaLuigi, non so come ringraziarti per questa analisi politica degna di.....non so nemmeno io chi, in quanto nessun politico saprebbe fare meglio.
RispondiEliminaMi spiego, sono degli ottimi tattici, sicuramente nessuno li batte, ma, a mio giudizio, non sanno vedere oltre il loro naso. Del resto è la moda di questi anni, tutto e subito.
Hai centrato il problema, la lega è il serbatoio di soccorso di mister B. finchè spalleggia il federalismo, un federalismo italiota che sa più di secessionismo.
Ed è verissimo che qui al nord è spalleggiato e molto votato. Tu conosci la mia città, Alessandria, sai che la nostra storia è partigiana e di sinistra come vocazione politica, ma la lega sta facendo man bassa di tutto. Forse, come dice Giorgio Bocca a proposito della mafia, la gente vota chi garantische loro un minimo di diritti fondamentali. la politica, quella vera, dovrebbe iniziare pensare a questo, più diritti vengono concessi più la gente non si rivolge apartiti farabutti e, di conseguenza, più democrazia.
Grazie ancora per questo tuo prezioso contributo. A presto.
"Vox clamantis in deserto. "
Doriana
"Vox clamantis in deserto.".
RispondiEliminaGRAZIE, MA NON ESAGERIAMO.