sabato 25 giugno 2011

Dove è finita l'esperienza del Prof. Franco Basaglia?



"La biologia molecolare e la neurofisiologia potranno fare ancora molti progressi e di conseguenza avere poteri ancora maggiori, le neuroscienze potranno dirci ancora molto sul nostro cervello, e molto ancora ci dirà la genetica. C'è però una cosa su cui mai potremo avere risposte da queste scienze: sull'etica, ossia sulla modalità con cui gli uomini decidono di stabilire un contratto sociale, sui valori e sui punti in base ai quali gli uomini decidono di stabilire le modalità del proprio relazionarsi.

Questo era il progetto di Basaglia. La chiusura dei manicomi era solo un primo passo, in un campo limitato, quello del disagi mentale, per chiedere alla società di non avere più paura della diversità che ospita, e che, in questa o in altre forme, sempre più dovrà ospitare.

Ma forse la difesa dei diversi, dei folli, dei soggetti più deboli, che era un´atmosfera diffusa negli anni Settanta e che ha portato alla chiusura dei manicomi, non è più un ideale della nostra cultura che si sta rivelando sempre più sensibile a rapporti di forza che ai rapporti di sostegno."

Franco Rotelli - Quale pratica per la salute mentale alla fine di un secolo di riforme
Medico psichiatra, già facente parte della equipe medica del Prof. Franco Basaglia




Doriana

6 commenti:

  1. E' un bel post Doriana, che mette in risalto come negli anni '70 si era più avanti in quello che tu chiami i rapporti di sostegno. Non me ne intendo di psichiatria ma credo che la direzione presa allora da Basaglia sia stata la più giusta, solo che è mancato "un dopo", una riforma dimezzata.
    Bellissima la conclusione che hai dato al post con il finale del film Qualcuno volò sul nido del Cuculo. Il nido del cuculo non esite, in quanto quest'uccello nidifica nei nidi di altri uccelli, quindi il significato è che con la forza di volontà e di immaginazione si può volare dove si vuole.
    Lorenzo

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  2. Forse è fuori tema il commento, ma solo nelle famiglie, ki ha la disgrazia d'aver un figlio o un parente ke soffre di disturbi mentali, è abbandonato a stesso e la sua vita e quella del parente è l'unico inferno ke esite!
    Strabacio, Dori, sempre interessante e strattenta in ciò riguarda la nostrà ormai decadente società!
    Elisena

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  3. Grazie Lorenzo del bel commento. Ma sai che non ci avevo mica pensato al significato del finale!!!
    E' vero, il nido del cuculo non esiste, quindi una chimera apparentemente irrangiungibile.
    Come al solito in Italia si fanno le cose a metà, giusto per far vedere che si fanno, ma poi la memoria si perde sempre.....
    Doriana

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  4. Ma non è fuori tema affatto, anzi, è proprio l'argomento del post:)))
    La legge 180 è stata fatta proprio per avvicinare i soggetti con problemi psichici alla società reale, renderli soggetti attivi e viventi all'interno della società. L'altra grande intuizione è che non è più visto come una malattia il disturbo psichico di qualsiasis genere sia, ma un disturbo causato da condizioni socio-psicologiche. Stiamo parlando di disturbi, anche gravi, ovviamente non di patologie di tipo neurologico che sono altra cosa. La psichiatria che usa il farmaco come aiuto e non come cura, la vera cura è il contatto sociale e l'andare alla natura del disturbo.
    Grazie dei complimenti JB e del bel commento.
    Doriana

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  5. L'OMS classifica sotto diversi aspetti i disturbi psichiatrici. In una recence ricerca sempre secondo l´Oms, oltre il 20% dei soggetti in età evolutiva soffrirebbe di una qualche forma di disturbo mentale, il suicidio la terza causa di morte in età adolescenziale; parallelamente si assisterebbe a un grande aumento dei disturbi della condotta correlati a situazioni come dipendenza da sostanze, problemi relazionali, malattie, povertà.
    Se queste persone fossero adeguatamente aiutate e quindi inserite nella comunità sociale sarebbe solo(e scusate se è poco) un investimento per il benessere sociale oltre che un bene, di conseguenza, per il soggetto stesso e la sua famiglia.
    Il problema è che questo aiuto mancanon dico totalmente ma è, palesemente, insufficiente.
    La chiusura dei manicomi è stato un bene ma ad essa non è seguita una politica di sostegno.
    Focault ha analizzato a lungo l'istituzione dei manicomi analizzando tale dispositivo come un campo di battaglia nel quale, attraverso una serie di manovre e di tattiche, si cerca di assoggettare la follia.
    Bisaglia e Focault hanno molti punti in comune anche se non hanno mai, credo, lavorato insieme.
    Il dramma è sempre lo stesso ... si fanno leggi che sembrano giuste ma poi le stesse non sono accompagnate da un seguito che dovrebbe essere l'obiettivo fondante e da raggiungere.
    Studiosi come Focault e Bisaglia, vengono così "emarginati" e i loro studi, ricerche e sacrifici di una vita restano solo nei libri spolverati solo da qualche professore universitario che teoricamente cerca di farne rivivere le idee.
    Un post per riflettere.

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  6. Chiedo scusa ... ho reiterato l'errore sul nome di Foucault ... sopprimendone la u.
    Eppure su Foucault ci ho fatto un intero esame universitario...ed ho anche studiato 5 anni il francese.Maah, forse, è l'ora tarda.
    Domani niente lavoro ed allora ho tirato le ore piccole. Ciao Dory!

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