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venerdì 28 maggio 2010

Il primo appuntamento non si scorda mai...

O sono loro che non si scorderanno di te?

Il primo appuntamento "galante" l'ebbi a 18 anni ( sic), un mio compagno di classe mi invitò al ballo di fine liceo, una usanza che ancora oggi è in voga qui da noi.
Il dramma iniziò già la sera prima nella scelta delle scarpe.
Le due alternative erano fra un paio di scarpette da sera stile madama dò RE e un bellissimo paio di anfibi di tela color caki regalatomi da mio fratello in un suo recente viaggio a Londra.
Ovviamente mia madre optava per la prima scelta, ci teneva che io facessi bella figura, io per la seconda.
La sera dopo mentre entravo nell'auto del principe azzurro inzaccherai la sua moquette con della fanghiglia rimastami fra la suola degli anfibi, il temporale è d'obbligo al primo appuntamento e da qui potete capire quale fosse stata la scelta finale delle scarpette della Cenerentola mandrognina.
Ero tesa come una corda di violino, mi era venuto pure l'istinto di pulirgli quelle chiazze fangose, che poi erano dello stesso colore delle scarpe. Pensai, da ragazza veramente vissuta, se mi vuole così io sono!
Andammo in una discoteca appena fuori città, affittata apposta per l'occasione. Ovviamente non ci arrivammo solo io e lui, nel frattempo era passato a prendere altre due nostre compagne.
Mica male come primo appuntamento pensai.
Diedi una occhiata alle loro scarpe....Scarpette da Madama dò RE, un classico, beh dimenticavo, dopo il ginnasio c'è il liceo classico..non avevo imparato proprio nulla.
Comunque la serata passò in allegria, abituata a gazzosa e acqua minerale con al massimo la correzione molto ardita di una fetta di limone, al mio primo cocktail ero già li che ridevo come la peggiore delle oche del reame sulla collina del Campidoglio, solo che i Galli di Brenno invece di allontanarli li attiravo come mosche sul miele.
Ma il clou della serata doveva ancora venire, ehh non è mica ancora finita!
Iniziano i balli. Musica rigorosamente disco, io che in discoteca mai ci ero andata e non sapevo cosa opporre a un Maicol Giecson o Gloriagainor, se non qualche squilibrato jazzista, la mia vera passione musicale.
Ma comunque ballai, o perlomeno credetti di farlo. Del mio principe azzurro nessuna traccia ma nel frattempo una mezza flottiglia di ragazzi era attratta dalle mie scarpe color fanghiglia e vedermi ballare con quelle mi faceva molto figa ( così mi dissero).
Mi ritrovai seduta su un divano e uno della truppa pro-fanghiglia mi offrì una sigaretta.
Vuoi che io avessi detto che non sapevo fumare?? Giammai! Una con quelle scarpe da marine della regina Elisabetta non può tirarsi indietro, il ponte sul fiume Kwai sarebbe crollato in un battibaleno.
Rimasi così in piedi in attesa dell'accensione. In piedi con la sigaretta proprio in mezzo la bocca, le labbra strette, due dita che la tenevano in attesa del Boy stile Wanda Osiris pronto ad offrirmi la fiamma purificatrice.
Mezzo giro di tavolo ( o divano?), il pavimento che faceva da soffitto e mi ritrovai fra le braccia del boy più vicino. Wanda Osiris colpì ancora....menomale che gli anfibi, nel frattempo, si erano un pò ripuliti del fango iniziale.

Doriana