Il caffè dopo la spesa

Questa mattina, come quasi tutti i sabato, sono andata a fare la spesa al supermercato con mia sorella. Un appuntamento settimanale già prestabilito dagli usi e dalla consuetudine.
Il programma prevede: spesone, caffè al bar, casa dove si mette a posto le cose comprate.
Sono una abitudinaria in questo ( sic).
La variante di oggi è stato un certo ritardo, un rimando di un paio d'ore. Io mi sono attardata al PC, lei doveva sbrigare qualche faccenda con il marito, quindi l'appuntamento è stato per 10,30.

Con le borse strapiene di detersivame vario, compresa la paglietta che spuntava da una borsa di plastica ci siamo sedute al solito caffè, in un tavolino fuori.
Ordiniamo, chiacchieriamo e si unisce una mia amica di vecchia data. Un trio perfetto.
Un uomo seduto quasi di fronte a noi ha continuato a fissarci. Solo, con ogni tanto una sigaretta fra le mani e un paio di occhiali scuri perennemente portati.
E qui le tre del trio incominciano ad agitarsi. Chi si sistema i capelli ( io ) con un movimento del volto quasi per dire "..e non guardarmi adesso...", chi fa un sorriso alle altre due come dire " ..beh mica male il tipo.... " ( la sorella ), chi si mette in posa stile ".. guarda che ci sono pure io...e sono pure libera..." ( l'amica)
Il trio, si vede lontano mile miglia, è imbarazzato dallo sguardo ( ipotetico) del play di turno.
Il chiacchericcio continua, anzi, aumenta avvicinandosi quasi allo starnazzare delle anitre in un laghetto. Risatine complici, accavallamento di gambe sempre più frequenti come se ci fossero i chiodi sotto la sedia, pose che nemmeno un ortopedico farebbe mettere per controllare le rotule.
A onor del vero non avevo anfibi inzaccherati di fango, stavo abbastanza bene nei mie jeans e camicetta bianca.
La sorella che mi dice: " ti sta guardando"; io " ma come fai a dirlo, ha gli occhiali scuri, per me è un cieco oppure è morto ". " Ma che..non vedi che fuma?" , " sarà un riflesso post mortem, oppure è in attesa del bastone bianco, vedrai che tra un pò arriva il volontario a portarglielo"
" Vedi? sta telefonando all'unione ciechi per farsi venire a prendere".
La conversazione prosegue con altre stupidaggini varie, condita da sogghigni idioti e sguardi indiscreti.
Il tipo va a pagare il conto, poi passando vicino a noi con un sorriso da svenimento istantaneo, si toglie gli occhiali e guarda me e mia sorella. Si ferma e torna indietro in piedi vicino al nostro tavolo.
" Buon giorno, posso disturbarvi?"
" ma noooo che non disturba, penso, ma rimango zitta"
Per la cronaca:
Un bel uomo moro, capelli brizzolati, occhi scuri, abbronzato, bel sorriso, affabile...insomma, uno così e ti sistemi per sempre.
" Ma io vi conosco, dice a noi sorelle, dove vi ho già viste?"
" Non lo so dice la sorella, e aggiunge peccato che siamo noi che non l'abbiamo mai vista!"
( Che faccia, e sei pure sposata!! Mentre divento rossa come un peperone di Carmagnola)
" ma sii, siete le sorelle di.....e dice il nome di nostro fratello. Io sono A......eravamo compagni di scuola, venivo a volte a casa vostra a prenderlo per uscire. Salutatemelo tanto e ditegli di farsi vivo".
E se ne va tutto contento.
La mia amica ha ripreso la posa di sempre, un pò sconsolata. Mia sorella divertita perchè ci ha parlato. Io beh, poteva almeno fermarsi un pò....
La prossima volta, abbiamo concordato di portarci dietro il fratello....forse avremo più successo.

Doriana