Voglio comparare questi due dibattiti di tribuna politica distanti più di trent'anni fra loro.
Ma cari politici ( e elettori) non ci vergognamo ora??
Notare soprattutto la pacatezza e la forza intellettuale dei personaggi di allora confronto adesso.
Buon divertimento e non rimaneteci troppo male come me....
Che dire, un abisso! Oggi non si riesce ad esporre una tesi fino in fondo perchè ci sono in campo i 'guastatori' del PdL che entrano subito in azione (stanno lì apposta!) per demolire ogni sviluppo logico, costringere ad alzare la voce anche chi parla con pacatezza, confondere le idee (ed è così facile oggi con giovani che sono anime morte). Che nausea: spazzatura! Davvero io mi vergogno di essere italiano e mi consola sapere che sono troppo vecchio e non li dovrò sopportare ancora per molto. Che tristezza! Siamo sbeffeggiati in tutto il mondo, ci guardano come fenomeni da baraccone.
RispondiEliminaNon ci fosse la UE saremmo già in dittatura conclamata. E siamo privi di vaccini, di antidoti, di anticorpo, quelli della II^ guerra mondiale si sono esauriti del tutto, i grandi pensatori muoiono uno dopo l'altro, vivendo anche molto a lungo, tanti anni, peccato che non abbiano avuto il dono della vita allungata, fino 130-150 anni per ammonire gli stolti, gli scriteriati a guardarsi dalla dittatura, a diffidare dei dittatori, degli 'uomini forti', dei corrotti, da tutto il letame morale che stanno spandendo a piene mani sulle menti di un popolo di stolti, di illetterati. Mi ritrovo amici di poca conoscenza ma di buona intelligenza, che oggi leggono Libero, Il Giornale. Non ho nè la forza nè la voglia di riaprire loro gli occhi della mente, tanto so che quando si chiudono accade per sempre e sarebbe, è già stata fatica vana. Mi resta solo amarezza, mi devo accontentare dei buoni sentimenti di amicizia e basta. Che tristezza.
Purtroppo, l'amarezza di Luigi è in buona parte anche la mia.
RispondiEliminaAllora che cosa posso dire, che cosa posso aggiungere?
Almeno questo: che periodi di profonda crisi non solo politica ed inoltre morale ed economico-sociale portano in sè anche la loro medicina.
Una medicina temo amara: quella cioè che nasce dalla rabbia, che si spera possa essere contenuta da chi ha veramente a cuore l'avvenire dei giovani, dei lavoratori, degli emarginati, degli immigrati.
La rabbia e la miseria sveglieranno le persone e faranno loro capire che tra la loro vita e quella di personaggi senza scrupoli non può esistere alcuna intesa, nessuna concilizazione.
Siamo nel 2010, ma a me sembra che la Storia sia tornata indietro di 100 anni. Spetta noi riportare avanti il suo orologio.
La partita non è chiusa.
Intanto, un post come il tuo dice NO! al caos in cui siamo immersi. Non ha il potere d'opporsi al vociare granfratellesco ma come dicevano i Greci, da piccole cose nascono grandi cose...
Ciao!
Innanzitutto chiedo scusa a tutti per la mia latitanza da questo blog, ma sono stata fuori per più di una settimana. Ebbene si, sono stata in ferie in montagna. Un po di riposo ci vuole.
RispondiEliminaGrazie Luigi per il bel commento, molto sentito e vissuto anche con dolore, proprio tipico di chi le vicende di questo paese le ha vissute appieno.
Meritava una risposta subitanea.
Una comparazione perfetta anche del nostro popolo in perfetta decadenza.
Grazie Riccardo del passaggio e del commento.
RispondiEliminaAnche tu sulla stessa scia mia e di Luigi.
Concordo sulla rabbia, se contenuta e canalizzata può portare a dei cambiamenti.
Ma mi chiedo, chi può condividere questo tipo di rabbia? Solo le persone oneste come te, Luigi e me forse, ma chi altri?
L'italiano ha sempre dimostrato di essere arrabbiato se toccato nel portafoglio, in parte giustamente, ma esistono o dovrebbero esistere altre rabbie, altre vergogne.